Castra Johanni Alberici (Castelletta)
La struttura territoriale
FEUDO DI CASTELLO ALBERIGO
Con la divisione dei feudo di Pizzi, ogni sua parte adottò una particolare denominazione. Da ciò si deduce che nelle origini la storia del feudo di Pizzi è comune con quella di Castra Johanni Alberici, ossia Castelletta.
Infatti Ludovico Antonio Antinori nelle sua «Corografia»(Parte II, Vol. 29 Bibl. Prov. dell'Aquila) comincia a parlare di detto feudo con la data del 1476. Prima di tale data, il territorio di Castello Alberigo lo si trova unito a quello del Castello di Palena per avere protezione e difesa contro le continue turbolenze politiche. E tale unione fu riconosciuta legittima e ratificata da Re Ferdinando I° d'Aragona con diploma del 17 luglio 1464.
Nel 1476 era possessore di questo Castello di Giovanni Alberigo, diruto ed inabitato, Carlo di Ugno di Guardiagrele, ed incontrò controversia di confini con l'Università di Palena, col territorio col quale confinava. Confinava pure, ma senza controversia col territorio di Castello pure diruto e disabitato de' Pizzi. Ora, ad intervento di amici, le parti contendenti compromisero in due arbitri e ne segnò il compromesso Odorino, figlio di Carlo di Ugno. Fosse inavvertenza o ripiego non si espresse che il Castello, benché distrutto, era feudo nobile e quartierato, e non si riserbò il beneplacido per la transazione. Tanto bastò a Carlo per revocare il compromesso. Nel 1669 si trova segnato tra i feudatari di Abruzzo Citra per Castel di Giov. Alberigo inabitato, Dionisio Nanni.
Nel 1727 Don Tommaso d'Aquino Duca di Casoli e Principe di Caramanico lo troviamo signore di detta terra.
Attualmente di proprietà privata.